O si odiano, o si amano. Certamente non si ignorano. Stiamo parlando dei tannini, croce e delizia di molti degustatori che fanno ricorso a mille termini particolari per descriverne la natura. Tecnicamente i tannini sono dei metaboliti secondari delle piante che si accumulano nelle radici, nei fusti, le foglie, i semi e i frutti, e hanno il compito di difendere i tessuti.
Tra i nuovi appassionati, però, i dubbi restano sempre molti. Per questo Winepedia.it ha deciso di stilare una mini lista delle…
5 cose da sapere sui tannini
- Per definizione i tannini sono i responsabili della sottile sensazione di astingenza provocata da alcuni vini rossi. Per descriverli spesso si fa riferimento alla sensazione che lascia in bocca il caco acerbo o il carciofo. Quello che in pochi sanno, però, è che questa sensazione è dovuta all’interazione dei tannini con le glicoproteine della saliva.
- Queste molecole si trovano naturalmente nell’uva, in particolare nella buccia e nei vinaccioli.
- Per questo motivo caratterizzano maggiormente i vini rossi. Nella vinificazione in rosso, infatti, le bucce restano in contatto con il mosto a lungo, durante la fase di macerazione.
- I tannini non sono sempre uguali. Nel corso del tempo tendono a modificare la loro presenza e percezione. L’andamento dei tannini in un vino prima cresce e poi decadere nel corso di maturazione e affinamento. Un andamento che potrebbe essere descritto come una collinetta.
- Bucce e vinaccioli sono i principali responsabili dei tannini nel vino. Ma in pochi sanno che una parte di tannini può essere ceduta anche dal legno delle botti. Si parla in questo caso di tannini gallici (per distinguerli da quelli catechici che derivano dal frutto). La sosta nel legno, inoltre, contribuisce anche a far maturare i tannini del vino, rendendoli in un certo senso più stabili.
Hai altre curiosità sui tannini? Faccelo sapere.